Come i miei fallimenti sono diventati un’opportunità di crescita: ecco il mio viaggio attraverso errori e successi.

Quante volte ti è capitato di ascoltare la storia di un imprenditore di successo e di rimanerne affascinato?

Di solito, sai qual è la cosa che ti attrae maggiormente?

Il racconto dei suoi fallimenti.

Sì perché leggere o ascoltare i fallimenti di qualcuno che poi, alla fine, ha avuto successo ci fa sentire meno spaventati.

E oggi, voglio parlarti dei miei fallimenti.

E di come i fallimenti, quegli episodi che molti preferirebbero dimenticare, siano in realtà i mattoni su cui costruire una carriera solida e significativa.

Ti svelerò perché abbracciare i propri fallimenti, analizzarli e imparare da essi è fondamentale per qualsiasi imprenditore che aspiri a crescere non solo nel business, ma anche come persona.

Nonostante oggi mi conosciate come un imprenditore digitale di successo, che ha aiutato celebrità, professionisti e altri imprenditori a crescere online e fondato diverse aziende digitali, come Marketers o Yoga Academy, il mio percorso non è stato costellato solo di vittorie.

Ora, se sei pronto/a a intraprendere questo viaggio con me, iniziamo!

L’Importanza dei fallimenti: i primi errori e le prime lezioni che ho imparato

Partiamo dall’inizio e vediamo quelli che sono stati i miei primi step imprenditoriali online e quelli che sono stati i primi progetti che ho provato a lanciare… fallendo miseramente.

Prima di tutto dovete sapere che mi sono appassionato al blogging nel 2003.

In quell’anno ho aperto il mio primo blog e da lì ho iniziato ad aprirne diversi.

E qui abbiamo già il primo errore in assoluto: cercare di fare quante più cose possibili.

La verità è che la mia passione era aprire blog, non era scrivere su un blog specifico. 

Mi appassionava questa idea di poter lanciare progetti e provavo una grande botta di endorfine e dopamina, nel poter mettere online un nuovo sito e credere di aver fondato un’azienda.

Ma non era così.

Non basta fare un sito web e non basta lanciare un blog per avere fondato un’azienda.

Oggi ho passato la mattina a cercare tutti i siti web pubblicati o meno, qualche traccia della mia presenza online dal 2003 ad oggi, perché voglio farti vedere cos’ho fatto.

Ho trovato un po’ di cose, ma partiamo dal primo.

Bed & Breakfast Ferrara: la mia prima directory

Siamo intorno al 2007.

La mia idea era quella di costruire una directory online della città di Ferrara dei migliori bed and breakfast.

All’epoca Airbnb non so neanche se esisteva, ma di sicuro non era conosciuto e non era utilizzato.

E avevo letto da qualche parte che esistevano diversi siti web che andavano a costruire una sorta di “portale” che riportava ai diversi b&b e hotel delle città.

E questi hotel e b&b pagavano per essere mostrati.

La mia idea quindi era: 

I turisti che volevano andare a Ferrara trovavano questo sito web e magari sfruttavano i link degli hotel che mettevo io, e questi ultimi probabilmente mi avrebbero pagato per essere messi all’interno del sito.

Ebbene, non ha funzionato.

Non ha funzionato perché non ci ho messo impegno, non ci ho messo la testa e soprattutto… ero davvero troppo giovane.

E quando si è troppo giovani, è molto difficile che gli imprenditori adulti, in questo caso i proprietari di hotel, b&b ecc. ti prendano sul serio.

Ma passiamo alla mia impresa seguente.

Blog sulla programmazione: perché non ha funzionato

Ecco quando vi ho detto che aprivo un blog su qualsiasi cosa, è proprio vero.

Ero iscritto all’università e stavo cercando di passare l’esame del linguaggio di programmazione e mi sono detto: ma perché non fare un blog sul C e magari guadagnarci anche qualcosa?

E così è nato “Learn C”, che oggi non è nemmeno più online.

Voleva essere un blog in cui si andava ad inserire teoria ed esercizi per andare a studiare quello che è il linguaggio di programmazione in C.

Mi ero immaginato che a un certo punto avrei scritto un libro o un corso e che le persone o gli studenti del politecnico l’avrebbero comprato.

Cosa mai fatta.

Anche qua ci vuole tempo, bisogna metterci passione e bisogna rimanere costante.

Su questo blog in realtà ho scritto poche guide, pochi articoli e ovviamente non ha mai preso il volo.

Il mio primo Blog sul marketing e le ragioni del fallimento

Diverso invece il caso di “Internet Business Experience”, che voleva essere un blog sul digital marketing e in realtà ne avevo già un altro che si chiamava “Inside the World”, di cui ti parlerò tra poco.

Ora non ricordo perché avevo deciso di fare un ulteriore blog, penso che questo volesse essere più specifico sul come guadagnare online.

Era già il 2013 e mancava ancora qualche mese prima che io creassi quello che è stato poi il blog che mi ha permesso di fare ciò che faccio oggi, ossia quello da cui stai leggendo questo articolo.

Anche qua poca costanza, perché mentre facevo questa cosa portavo avanti altri progetti imprenditoriali che tra poco ti dirò.

Ma non posso andare avanti se non ti svelo che a un certo punto, ebbene sì, ho aperto un blog sulla Biologia.

L’epic fail del mio Blog sulla biologia

Non so come sia possibile, non sono mai stato un grande esperto di biologia, ma mi interessava e mi piaceva l’idea di avere un blog sulla biologia.

Ho lanciato questo blog e ho iniziato a pubblicarci sopra ma non ho mai avuto la voglia, la tenacia e la costanza per rimanere coerente con quello che era il mio progetto.

Di nuovo, fare una cosa che non ci interessa, che non ci appassiona è molto spesso la strada per fallire ed essere incostanti.

Questa cosa non mi piaceva realmente, la facevo perché volevo guadagnare online e avevo letto che questo era un ottimo modo per riuscirci.

Poi ragazzi, c’è una grande lezione di base: non si può scegliere di fare qualcosa solamente perché si è sentito dire che ci si guadagna molto.

Questa cosa è sbagliata, qualsiasi cosa voi abbiate ascoltato o letto, che sia il dropshipping, affiliate marketing o altro… scegliere qualcosa solamente perché ci hanno raccontato che ci si possono fare ottimi guadagni è sbagliato.

Perché la bussola della passione non sarà orientata nella stessa direzione di quella dell’opportunità e molto spesso quando non proviamo passione è difficile rimanere costante.

Attenzione, disclaimer: non sto dicendo che dovete guadagnare per forza con le vostre passioni.

Ma sto dicendo che dovete imparare a sviluppare quella passione nei confronti del vostro lavoro.

A volte diventa anche un percorso inverso: inizio a far qualcosa, scopro che mi piace e mi appassiono.

Io per esempio non mi sono mai appassionato a questa cosa della biologia e alla fine ho fallito.

Di nuovo.

A questo punto penserai che avevo imparato la lezione.

… e invece no.

“Milano Tendenza” e la lezione sull’importanza dell’influenza sul mercato

Andiamo avanti con Milano Tendenza.

Mi ero trasferito a vivere a Milano e a Ferrara avevo avuto un discreto successo mettendo in piedi un team di PR (tra poco ti racconto).

Per Milano Tendenza voleva essere più un sito web in cui andavo a costruire di nuovo una directory: dei migliori eventi, dei migliori locali, delle migliori serate da frequentare.

Volevo costruire una sorta di influenza sulla città e poter in qualche modo accaparrarmi delle ottime collaborazioni con chi organizzava questi eventi o era proprietario di certi locali, così che mi pagassero per farsi pubblicità sul mio sito web.

Mai partito, mai funzionato.

Diciamo che questa cosa però non è andata per 2 (semplici) motivi:

1. Dovevo studiare.

2. Non avevo una reale influenza sulla città di Milano.

Anche qua nuova lezione: è importante avere delle connessioni, un network di conoscenze, un portfolio di contatti alla base di qualsiasi progetto.

Non puoi arrivare, costruire un blog che in qualche modo si propone di costruire una directory se prima non conosci realmente la città e non hai delle connessioni che ti consentono di farlo.

Inside The World: il mio primo blog di successo

Ora passiamo invece a un blog di cui ti ho già accennato prima, Inside The World.

Questo è il blog che effettivamente ricordo con maggiore passione e maggior entusiasmo.

Inside The World è stato un blog che mi ha accompagnato per il corso di tutta la mia carriera.

L’ho aperto nel 2006, avevo 15 anni, non ero né bravo a scrivere e né ero un imprenditore, però questa cosa mi piaceva.

Inside the world era una sorta di diario di bordo della mia vita.

Ogni cosa che trovavo, ogni cosa che testavo, ogni cosa che mi piaceva confluiva all’interno delle parole di questo blog.

Che si trattasse di sicurezza informatica, di viaggi, di programmazione… ci ho scritto veramente tanto.

È stato forse il blog che ho curato di più paradossalmente, anche se poi è stato dariovignali.net nel 2013 che mi ha portato a costruire un’audience e un’influenza sul mercato del marketing.

Ma inside the world è stata la mia scuola, è stato dove ho imparato a scrivere, dove ho imparato a costruire una vera audience ed è stato il blog di maggior successo in termini di pubblico.

I miei primi tre veri business prima di diventare imprenditore

Se c’è qualcosa che ho imparato nel corso della mia carriera è che c’è una bella differenza tra il provare a fare le cose e riuscirci… e riuscire a fare le cose perché hai imparato a farle.

Cosa significa?

Significa che mentre nel primo caso ti affidi alla fortuna e fai qualcosa senza cognizione di causa, senza poi sapere come replicare nel caso che funzioni, nel secondo caso invece ti affidi a ciò che hai imparato.

Come dico sempre: studia, fai, impara… e ripeti!

E dopo tutto ciò che ti ho raccontato fino ad ora, di tutti i progetti che ho costruito solamente provando, ora ti sto per raccontare quelli che sono stati i miei terreni di sperimentazione più importanti.

Quelli in cui ho messo in pratica quello che ho imparato.

Omega Brand Communication: i primi passi nel mondo dell’imprenditoria e del digital marketing

Ti ho raccontato più volte all’interno di questo blog che già da ragazzo avevo una specie di imprinting imprenditoriale.

Ero appassionato dall’idea di costruire, creare qualcosa, vedere un risultato.

A un certo punto ricordo di aver iniziato a comprendere le dinamiche che stavano dietro agli eventi, dietro i locali o le discoteche e ho iniziato a capire che quello poteva essere un ottimo terreno di sperimentazione.

Poter guadagnare con l’organizzazione degli eventi.

E invece di fare il P.R. come facevano tutti, cosa che non avrei potuto fare comunque perché ero troppo timido per parlare con le persone, ho iniziato a cercare di costruire un team di P.R.

E quando questa cosa è diventata realtà e ho fondato questa specie di agenzia di P.R. ho iniziato a capire che avrei potuto costruire e offrire anche un pacchetto di servizi.

Allora ho iniziato a contattare dj, fotografi, filmmaker e ho iniziato a costruire una realtà che potesse vendere ai locali della mia città o della provincia diversi servizi.

Sono arrivato addirittura a gestire qualche locale nella città di Ferrara.

E durante questo percorso ho capito che il digital marketing, ossia quell’insieme di competenze rudimentali che avevo per costruire siti web e costruire un’audience, mi sarebbe potuto tornare utile.

Quindi ho costruito un sito che si chiamava Omega Brand Communication, dove ho iniziato a pubblicare la programmazione di tutti gli eventi della città di Ferrara.

Su quel sito poi andavo a promuovere gli eventi e questo mi permise anche di raggiungere un po’ di influenza nel mondo degli eventi e poter dirottare le persone su un evento piuttosto che un altro.

Ma poi ho capito che il mondo della notte non faceva per me, non mi piacevano le persone che ci lavoravano dentro, non era di certo il mio destino e non desideravo poi lavorare in discoteca tutta la vita.

E allora mi sono chiesto: che cosa posso fare con le competenze di digital marketing che ho raccolto fino ad ora?

The Lab e DarioVignali.net: la mia prima agenzia di digital marketing e il mio blog personale

E ho deciso quindi di lanciare quella che poi è diventata The Lab, la mia prima agenzia di digital marketing.

Piccolo disclaimer: Omega Brand Communication non è stato un fallimento, semplicemente ho deciso di lasciare.

In qualche modo una cosa fallisce o smette di esistere anche in funzione di come cambiano le proprie priorità, ma soprattutto anche i propri interessi.

Per me, scegliere di chiudere e di passare ad altro, forse è stato proprio ciò che mi ha permesso di evitare il vero fallimento.

The Lab invece mi ha dato nuovo entusiasmo, una nuova passione.

L’idea di diventare l’imprenditore a capo di un’agenzia mi faceva impazzire, perché già lo facevo prima sui locali, sui blog, ecc. ma l’idea di costruire addirittura un’agenzia mi piaceva molto.

C’era solo un problema: all’epoca ero ancora minorenne, quindi non potevo costruire una società.

Non potevo neanche lavorare realmente in proprio in maniera del tutto legittima, quindi ho iniziato aiutando le aziende e gli imprenditori a fare consulenze.

Lo facevo per lo più in maniera gratuita all’inizio.

Quello che volevo davvero nel frattempo era capire come si faceva questo lavoro e come si apriva e gestiva un’agenzia.

Arrivato a questo punto ho aperto anche un blog… ed è proprio quello sul quale stai leggendo questo articolo.

Con questo blog ho iniziato a scrivere di digital marketing, di tutto ciò che avevo imparato fino a quel momento, di come avevo fatto tutto ciò che avevo fatto.

Ad oggi per esempio puoi trovarci veri e propri corsi come questo sul copywriting, o ancora sulla gestione di Facebook Ads.

Ma anche su argomenti di crescita persona, come questo sulla ricerca del proprio Ikigai.

Perché alla fine quello sicuramente lo sapevo fare.

Solo che a un certo punto mi sono ritrovato in questa situazione: 

  • studiavo al politecnico di Milano
  • provavo a portare avanti un’agenzia in crescita a Ferrara
  • scrivevo sul mio blog

… e di nuovo lo stesso insegnamento torna.

Non puoi fare più cose alla volta partendo da zero con la convinzione che avrai successo.

Che poi in realtà a Milano gestivo anche un ulteriore progetto che si chiamava Best Hair Solutions.

Best Hair Solutions: la mia prima azienda

Questo è stato forse il mio primo vero e proprio tentativo di entrare nel mondo fisico imprenditoriale.

Perché parliamoci chiaro: in ogni imprenditore digitale esiste un tallone d’Achille tale per cui sente che sì sta facendo impresa, però rincorre un po’ dentro di sé quel sogno di avere in mano qualcosa di fisico, di tangibile.

Quel sogno di vedere che esiste, che ha un’azienda con dipendenti che produce qualcosa.

E allora al tempo insieme al mio amico Nicolas Venerucci, che oggi fa parte del team marketing di Efficacemente di Andrea Giuliodori, abbiamo iniziato questa avventura.

Suo padre lavorava come rappresentante di un’azienda che faceva distribuzione di brand di shampoo in giro per l’Italia e ci siamo detti: perfetto, facciamoci aiutare e costruiamo un brand di shampoo da vendere online.

Long story short: un disastro.

Nessuno era interessato ad acquistare il nostro shampoo direttamente da internet.

Siamo riusciti a vendere forse 20 flaconi.

E inoltre il fatto che non avessimo una partita iva era davvero un grande problema.

Ho capito allora che se non avessi aperto una partita iva, mai avrei potuto fare l’imprenditore o il libero professionista nella vita.

A un certo punto ho letto un libro che mi ha aperto la mente: si chiamava Una Cosa Sola, di Gary Keller.

Leggendo questo libro ho capito che stavo sbagliando tutto.

Sebbene negli anni avessi avuto competenze e possibilità, fino a quel momento avevo passato il mio tempo a costruire e demolire ciò che avevo fatto.

E ho capito che se volevo avere successo dovevo fare una sola cosa.

Quindi ho deciso di eliminare dalla mia vita best hair solution, ma ho deciso anche di chiudere The Lab.

Non potevo stargli dietro e non potevo garantire uno standard di qualità.

Ma soprattutto ho capito che in quel momento la mia vera passione derivava dal parlare del digital marketing alle persone che condividevano con me questa passione.

E quindi ho deciso di chiudere tutto quanto a parte il blog.

Mi sono messo a scrivere le guide più complete in italia sul digital marketing e questo blog presto è diventato uno dei cinque più letti in Italia per quanto riguarda il digital marketing.

Questo mi ha permesso di avere influenza sul mercato tanto che a un certo punto entra in gioco un personaggio importante all’interno della mia vita: Alessandro Guidi, un grande imprenditore e professionista.

Restart: l’esperienza imprenditoriale che mi ha fatto capire cosa desideravo (davvero)

Mi contatta e mi dice che conosce il digital, che crede nella digital transformation e mi propone di fare una start up che si occupi di supportare le grandi aziende in un processo di digitalizzazione del proprio business.

E così nasce Restart digital.

Questo è stato forse un momento di svolta della mia vita.

Sono entrato nel mondo degli adulti.

Era il sogno di una vita: fare una start up e fare un’azienda di marketing, questa volta però con i giusti soci, le giuste risorse, le giuste competenze.

Eppure qualcosa andò storto anche in questo caso.

Quello che posso dirvi è che all’epoca me la feci sotto.

Ero terrorizzato.

Mi rendevo conto che questi soci e le aziende a cui ci andavamo a proporre si fidavano di me, ma io ero un ragazzo e non avevo neanche mai fondato la mia prima agenzia di marketing.

Col senno di poi avevo tutte le competenze in regola per fare quello che volevamo fare, ma soffrivo della sindrome dell’impostore.

Ma soprattutto mi sono reso conto che ero giovane e non volevo chiudermi in quella realtà.

Quindi ho scelto deliberatamente di fallire per vivere meglio.

Io non volevo assolutamente fare quel tipo di vita.

Io volevo viaggiare, volevo vivere una vita all’altezza delle mie aspettative.

E quindi con una paura mai vista e con il terrore di deludere tutti, un giorno scrissi una lunga email ad Alessandro e agli altri soci per dire tutto ciò che pensavo.

Da lì iniziai con entusiasmo un nuovo percorso, un percorso che in realtà c’era sempre stato, ma che ho affrontato con nuovo entusiasmo e nuova consapevolezza.

Ed è stato il percorso che mi ha portato qui oggi.

Perché i miei fallimenti sono stati la mia fortuna

Ho continuato a scrivere come un dannato su questo blog, ho continuato a imparare, a testare, a studiare.

Ho aperto una community e da quella community ho conosciuto persone straordinarie.

E sempre da quella community, è nata Marketers.

E con Marketers sono arrivati successi e ho raggiunto traguardi straordinari, come per esempio la possibilità di organizzare il Marketers World, l’evento di riferimento in Italia per imprenditori digitali, creators, freelancer e per tutti coloro che desiderano intraprendere una carriera digitale.

O ancora con Yoga Academy, tutto il progetto del Kalemana Festival, il festival delle anime libere, dei ribelli, dei sognatori.

Ora questo non vuole essere un articolo sui miei successi professionali, quindi non andrò oltre, ma vuole essere un articolo su un insieme di nozioni e insegnamenti che ho imparato dai miei fallimenti.

Fallire quando si è giovani, imparare dai propri fallimenti.

In tutte quelle volte che ho fallito ho sempre trovato un ingrediente che ha poi costruito la ricetta di quello che sono oggi.

Quindi amici, quello che voglio dirvi è: non abbiate paura di fallire.

Non cercate di evitare i possibili fallimenti.

Piuttosto fate in modo di essere pronti, di avere le competenze giuste e poi mettetevi in gioco.

Ma non evitate di fallire, perché anche i fallimenti sono una grande fonte di apprendimento.

Come sempre, fatemi sapere nei commenti qui sotto cosa ne pensate.

Un abbraccio,

Dario

Cose che non puoi perderti:

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  2. Vieni al Marketers World, l’evento che organizziamo per aiutarti ad impostare un cambio di vita, intraprendere una carriera digitale o accelerare le tue competenze di marketing e business.

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Dario Vignali

Ciao sono Dario! Ho fondato Marketers e altre aziende digitali mentre viaggiavo per il mondo.

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