Ti è mai capitato di seguire una persona e provare un grande piacere nel farlo?
Di rimanere quasi ipnotizzato da quello che dice e da come lo dice?
Certo senza dubbio questa persona ti dà valore e informazioni che sono rilevanti per te, ma sai cos’è che ti tiene davvero incollato/a ad ascoltare?
La sua capacità di parlare, il suo modo di intrattenerti.
Seguimi con attenzione, perché questo articolo è in realtà una vera e propria lezione davvero molto importante.
Ti parlerò dei segreti del carisma, uno degli argomenti che a me personalmente affascinano di più e che secondo me è più rilevante sui social media.
Mi raccomando, non sottovalutare questa lezione perché è davvero una delle più importanti che potrai mai ricevere.
E ti spiego subito perché.
A parità di esperienza colui o colei che impara ad essere, applicare e padroneggiare il carisma, crescerà 100 volte più velocemente rispetto a chi ha la stessa competenza ma non ha la capacità di portare una giusta forma all’interno della propria comunicazione.
Prima di iniziare però, se non mi conosci, lascia che mi presenti: mi chiamo Dario Vignali e sono un imprenditore digitale.
Negli ultimi anni ho fondato alcune agenzie che si occupano di digital marketing come Marketers e anche alcuni business interamente digitali, come Marketers Accelerator e Yoga Academy.
E ora se sei pronto/a, iniziamo!
Cos’è il Carisma e perché è fondamentale essere carismatici sui Social Media?
“Trasferimento di entusiasmo”, questa è la definizione del carisma secondo Frank Archbold.
E secondo me, questa è una delle definizioni più importanti in assoluto.
Perché è molto rilevante anche con quello che sto facendo in questo momento, ossia insegnare, formare, dare un contenuto che cambia le persone.
Se c’è una cosa di cui sono sempre stato convinto è che la formazione di per sé è maledettamente noiosa.
Davvero poche volte ci capita di essere davanti a dei formatori, degli insegnanti veramente bravi… e quando lo siamo ci rendiamo conto che la loro grande abilità nell’insegnare non sta nelle loro competenze o nelle loro conoscenze.
Il mondo dell’istruzione è pieno di professori che sono competenti, che sanno davvero un sacco di cose e hanno un valanga di esperienza, ma quando ti fanno annoiare… caspita non riesci a seguirli!
E allora i grandi insegnanti, quelli di cui ci innamoriamo, sono quelli che ci fanno innamorare della loro disciplina.
Hanno questa capacità di contaminarci con il loro entusiasmo verso ciò che li appassiona.
Ed è questo che funziona: all’università, quando si registra un corso, quando si comunica sui social media.
“Content is King” ma saper comunicare è essenziale
Molto spesso nel marketing si dice che “il contenuto è il re”, che il contenuto la fa da padrone.
Eppure questa frase è maledettamente fuorviante.
Seguendo questo concetto tante persone si dimenticano che la comunicazione è tanto importante quanto il contenuto.
E quindi sì magari il contenuto è il re, ma la forma è la regina.
Puoi essere estremamente competente, puoi essere il numero uno nel tuo mercato… ma questo non significa che tu sia un grande comunicatore.
Lezioni pratiche sul carisma: come passare da timido a carismatico
Non padroneggiare la comunicazione verbale e paraverbale, ti garantisco, ti farà avere grandi difficoltà a crescere sui social.
Per questo voglio dirti subito tre cose molto pratiche che puoi applicare fin da oggi e che secondo me cambiano tutto:
- le persone odiano annoiarsi
- il miglior modo per far sì che le persone non si annoino è essere carismatici
- la responsabilità di essere carismatico/a è solo tua e va coltivata, quindi studia per diventarlo
“Ma Dario, si può davvero diventare carismatici?”
C’è un video che dà una risposta a questa domanda: è un video di me stesso tanti anni fa, circa dieci, uno dei primi che ho registrato e lasciamelo dire… faccio davvero schifo!
Video che il buon Paolo Bacchi ha gentilmente riportato nel suo speech al Marketers World del 2022, se vuoi divertirti un po’ e capire di cosa parlo non perdertelo!
Parlo talmente male che non riesco a capire nemmeno cosa sto dicendo, la parlata è talmente confusa che ti annoi dopo i primi secondi.
Infatti un tempo ero estremamente timido, avevo paura di parlare con gli sconosciuti, ero sociofobico.
So che possono sembrare parole molto forti, ma ero davvero una delle tipiche persone che aveva paura di parlare con gli estranei o addirittura chiamare in pizzeria per ordinare o per prenotare un tavolo.
Erano tutte cose che mi mettevano alla prova.
Tra l’altro, ho scritto un articolo su come sconfiggere la timidezza, se vuoi approfondire l’argomento ti lascio qui il link.
Oggi, se hai visto qualcuno dei miei video, la mia comunicazione è cambiata parecchio.
Ovvio non sono Obama e non sono diventato il più grande comunicatore al mondo, però riesco a far funzionare ciò che faccio online, ad avere un canale youtube e ad intrattenere le persone oltre che formarle.
Se formassi e basta, senza intrattenere, il mio canale e il mio lavoro sui social non funzionerebbe come sta funzionando oggi.
Ma quindi come si passa dall’essere iper timidi e introversi com’ero io, ad essere carismatici abbastanza da poter comunicare in maniera efficace?
Forse la risposta non ti piacerà, ma è la sola strada: con l’esperienza.
Solo con l’esperienza.
Esperienza in cosa?
Nel public speaking.
Perché il public speaking è la competenza che ci svolta la vita
Quando sono nati i social è cambiata per sempre la comunicazione.
Dobbiamo formarci e alimentare le nostre abilità di public speaking.
Ora, probabilmente nel leggere queste parole ti starai chiedendo: “ma che c’entra il public speaking? io non ho mai pensato di parlare su un palco”
Eppure lascia che ti dica che se vuoi lavorare bene sui social, è esattamente quello che ti troverai a fare tutti i giorni, perché di quello si tratta.
Ci siamo ritrovati a passare da contesti dove avevamo un tipo di relazione one to one, dove parlavamo con un collega davanti alla macchinetta del caffè, a una relazione one to many.
Pensa a quando fai una storia su Instagram, quando scrivi su Linkedin o altro.
Stai comunicando a centinaia o migliaia di persone.
E questo è public speaking: parlare in pubblico.
Eppure all’università non te lo insegnano, a scuola non se ne parla proprio.
Il public speaking è una delle più grandi doti che si possono avere, o una delle migliori competenze che si possono acquisire.
Ma difficilmente qualcuno ti parlerà di come si fa o di come si diventa carismatici nella comunicazione.
Paul Watzlavick e Albert Mehrabian: gli insegnamenti degli esperti sulla comunicazione
Nell’ambito della comunicazione verbale e paraverbale (ovvero non solo ciò che diciamo ma anche come lo diciamo) c’è un signore che si chiama Paul Watzlawick.
Lui ha scritto un libro famosissimo in questo ambito: “La pragmatica della comunicazione Umana”, dove all’interno si trovano i 5 assioma di Watzlawick.
Il primo di questi assiomi dice: è impossibile non comunicare.
Perché?
Perché qualunque cosa facciamo, comunichiamo.
Quando stiamo zitti, comunichiamo.
Quando muoviamo un polso, comunichiamo.
Quando stiamo seduti in una posizione invece di un’altra, comunichiamo.
Un altro esperto che indubbiamente merita di essere citato è il buon Albert Mehrabian, che ha portato avanti quelli che sono stati gli esperimenti più citati nel mondo della comunicazione del paraverbale.
Per farla molto breve, secondo Mehrabian, il nostro paraverbale è molto più importante di ciò che diciamo.
La forma batte il contenuto.
Ma vediamo ora di passare alla pratica.
Come migliorare la tua comunicazione: 6 consigli pratici
Uno dei temi più importanti nel concetto di carisma è sicuramente quello dell’entusiasmo e dell’energia.
L’entusiasmo è in qualche modo energia.
Questo perché proviamo entusiasmo quando sentiamo un’energia che ci sale da dentro e in qualche modo la sprigioniamo fuori, contaminando il prossimo.
Quindi il primo modo per entusiasmare noi stessi e gli altri, è aumentare quella energia.
1. Trasferisci entusiasmo ed energia
Se siamo chiusi su noi stessi, se il nostro tono di voce è molto basso, se non crediamo in ciò che diciamo, difficilmente le persone potranno notare il nostro entusiasmo.
Non si potranno mai appassionare a ciò che stiamo dicendo, molto probabilmente si annoieranno e avranno grandi difficoltà ad ascoltarci, capirci e memorizzare ciò che diciamo.
E allora gira quella manopola, aumenta il tuo livello di energia.
È maledettamente importante.
Anche perché ci sono diverse ricerche che ci dicono che il livello di energia paraverbale percepito in video è molto più basso rispetto alla realtà, a parità di comunicazione.
Questo significa che se io ripetessi dal vivo uno dei molti video che ho sul mio canale YouTube, probabilmente mi prenderebbero per matto!
Perché nei miei video sono molto su di giri, ma in realtà c’è una sorta di filtro che crea una dispersione di questa energia e viene percepita molto meno.
Quindi quando parliamo in video, che sia una live o delle stories o un contenuto multimediale di qualsiasi tipo, dobbiamo aumentare la dinamica.
Ora vediamo cos’è e da cosa è composta.
2. Impara a padroneggiare la dinamica
La dinamica è composta dal volume.
Il volume è molto importante ma anche molto ignorante.
Lascia che ti spieghi cosa intendo.
Quando si diventa bravi, non per forza bisogna lavorare sempre con il volume, ma è uno strumento super efficace per chi si avvicina a questo mondo e ha bisogno di un insegnamento veloce che funziona sempre.
Se noi parliamo a basso volume, soprattutto se non siamo bravi public speaker, iniziamo a trasmettere questo senso di noia, a dare l’idea che crediamo poco in noi stessi.
E poi diventa anche molto monotono quando parliamo a bassa voce.
Il volume dà un senso di fiducia: io ho la capacità di parlare per me stesso, credo in quello che sto dicendo e lo dico ad alta voce.
Voglio raccontarti un aneddoto divertente ma super utile, che riguarda i miei anni di liceo.
C’era la mia professoressa di latino che era una pazza fuori di testa e aveva iniziato a usare un metodo particolare per risvegliare la classe;
Parlava bene, aveva una buona comunicazione, ma a un certo punto mentre stava parlando sparava fuori una frase urlando.
Una frase normalissima, della lezione che stava spiegando… ma all’improvviso tutta la classe rinveniva e ci riportava a focalizzarci su di lei.
Era effettivamente anche un po’ esagerata come cosa, a volte scioccante, ma funzionava sempre.
Tutto questo è il risultato del carisma.
Il carisma è il risultato di una forza di volontà.
Devo essere presente, consapevole mentre sto parlando, e oltre a pensare a ciò che dico devo essere concentrato su come lo dico.
3. Rompi gli schemi comunicativi
Un altro tema che ritorna spesso quando si parla di carisma è quello del saper spezzare il pattern.
Cosa significa?
Vuol dire che quando tu sei troppo costante nella parlata, nella comunicazione, quella cosa diventa noiosa.
Cosa puoi fare per riaccendere l’attenzione?
Devi cambiare qualcosa, devi spezzare il pattern.
Quindi non è più solamente aumentare il volume, ma potresti per esempio abbassare la voce, potresti fare un momento più drammatico oppure potresti dire qualcosa in cui credi a bassa voce per rendere quella cosa ancora più intima.
Oppure puoi aumentare il ritmo, parlare molto più velocemente.
A me viene molto naturale parlare veloce, che non è neanche una cosa giusta in alcuni casi, dipende dal pubblico che abbiamo davanti.
Questa è una riflessione molto importante.
Qual è il tuo pubblico?
Hai un pubblico di 50 / 60 / 70 anni oppure un pubblico di 18 / 24 / 34 anni?
I primi magari vorranno sentire una comunicazione chiara e comprensibile, mentre gli altri sono annoiati e amano i contenuti iperveloci, spesso sono abituati a guardare i video a 2x e quindi se gli parli veloce gli piace anche di più.
4. Crea una comunicazione autorevole con pause, tonalità e gestualità
Un’altra cosa che possiamo fare è…
… fermarci.
Fai una pausa, dai al pubblico la possibilità di capire, di metabolizzare.
Quando rallentiamo è come se stessimo mettendo il grassetto a ciò che stiamo dicendo.
C’è autorevolezza.
I grandi public speaker politici, come Obama, usano le pause perché loro hanno potere e questo significa potersi prendere il tempo delle persone.
In questo modo si crea memorabilità, si fa pensare.
La stessa cosa detta veloce e poi detta più lentamente, fa pensare di più.
Altra cosa fondamentale è la tonalità.
Questo è forse uno degli elementi più difficili da usare: ci sono persone molto brave che ad esempio sanno mimare dialetti, persone e sanno giocare tantissimo con il tono della voce.
Io per esempio questa cosa qua non l’ho mai imparata.
Non ho una tonalità che varia tanto, però a volte decido di abbassare il tono e di usarne uno più caldo, oppure alzo il tono e ne uso uno più scherzoso.
Sicuramente è importante non risultare strani e non esagerare nell’utilizzo di questi strumenti, quindi ti do un consiglio: allenati in casa e usa poi quello che ti viene più facile.
Infine il paraverbale per eccellenza, la gestualità: come ci muoviamo, cosa comunichiamo utilizzando i gesti.
Sono gesti didascalici? Vanno a sottolineare ciò che stai raccontando?
La gestualità molto spesso ci racconta la storia della persona che parla.
Dovremmo sempre usare i gesti come se fossimo dei direttori d’orchestra e stessimo dirigendo ciò che stiamo dicendo.
Quindi cambia la tua gestualità a seconda del ritmo, a seconda di ciò che dici e di come lo dici.
5. Sfrutta il potenziale dei tuoi occhi
Ecco un’altra cosa fondamentale: guarda sempre in camera, guarda sempre il tuo pubblico negli occhi.
Perché se c’è una legge padrona di tutto il mondo della comunicazione è: guarda sempre le persone negli occhi mentre parli.
Se non lo fai, sembra che non hai fiducia in te stesso/a e in quello che stai dicendo.
Sembra che hai qualcosa da nascondere, che sei timido e introverso, che non hai quella capacità di credere in ciò che stai raccontando.
E se quando devi vendere un prodotto o raccontare un’idea non sei il primo che ci crede, come puoi pensare che là fuori qualcuno possa farlo e acquistare i tuoi servizi?
O iscriversi al tuo canale YouTube, Instagram, TikTok, ecc.
In natura è stato dimostrato più volte come la pupilla dilatata sia uno dei maggiori strumenti della comunicazione umana persuasiva e carismatica.
Ma è anche uno strumento di emozione.
La nostra pupilla si dilata quando siamo entusiasti, quando siamo emozionati o innamorati e quindi riuscire a entusiasmarci significa far funzionare meglio i nostri occhi.
Sfruttiamoli per comunicare la nostra vitalità, la nostra vivacità.
6. Scegli (quasi) sempre la seconda persona singolare
Qui ti parlo di un trucchetto che si usa molto soprattutto nel copywriting.
Ad esempio quando scrivi un’email, utilizzando la seconda persona singolare, parlerai a tu per tu con il tuo lettore.
Come se fosse una lettera, come se parlassi direttamente con lui.
Come sto facendo io adesso con te.
È ovvio che poi dipende da contesto a contesto.
Ci saranno momenti più formali, momenti in cui avrai davanti un pubblico più adulto, momenti in cui ti rivolgerai al pubblico come entità che ti sta ascoltando e quindi utilizzerai il “voi”.
Nel public speaking di solito non viene mai usato il “tu”, anche se poi ci sono alcune persone che lo utilizzano e funziona dannatamente bene.
Un esempio lampante è lo speech di Oscar Di Montigny al Marketers World 2022.
Lui utilizza sempre la seconda persona singolare, anche se sta parlando sul palco.
Mi ricordo che durante lo speech si rivolgeva al pubblico dicendo “mi stai ascoltando? hai capito quello che ti sto dicendo?”.
E queste sono frasi che ti spiazzano, perché la persona che è tra il pubblico subito si chiede con chi ce l’abbia, se stia parlando con lui.
La sensazione, ovviamente inconscia, è davvero forte.
In conclusione
Per chiudere questa lezione, voglio dirti che il nostro obiettivo non è quello di diventare tra i più grandi public speaker della storia.
Il nostro obiettivo è far sì di avere una comunicazione efficace.
Se arrivi già a padroneggiare gli strumenti di cui ti ho parlato arrivi già a quel 20/80 di cose che contano per davvero.
Quindi studia il Public Speaking.
Puoi decidere di iscriverti a un corso, meglio dal vivo che online perché avrai qualcuno che ti darà subito dei feedback.
L’altra cosa che però ti posso consigliare è di praticarlo a casa.
Come?
Semplicemente facendo un sacco di live: su Instagram, su TikTok, LinkedIn… insomma falle dove preferisci.
Le live sono uno strumento straordinario perché ci danno un contesto dove possiamo immediatamente vedere i feedback delle persone, possiamo vedere quanto sono coinvolte.
Io una cosa che faccio sempre quando faccio una live è vedere il numero degli spettatori.
Cresce o decresce?
E molte volte sui social il numero decresce, o perché non c’è valore oppure perché la comunicazione è noiosissima.
Se non hai la possibilità di andare su un vero palco, creati il tuo palco digitale.
Questo è il miglior modo per migliorare.
Spero che questa lezione ti sia piaciuta e che ti sia stata utile.
Troverai questa (in formato video) e molte altre lezioni all’interno del nuovo corso che ho lanciato con Marketers: Social Media Framework.
Cos’è?
Social Media Framework è Il percorso di formazione certificata al Social Media Marketing dove abbiamo deciso di raccontare i framework, le strategie e le tecniche che abbiamo imparato durante 10 anni di lavoro con celebrity, aziende e grandi personal brand.
All’interno del corso ci sono tutte quelle cose importanti che hanno fatto la differenza per me nel day-by-day e ci sono lezioni che contengono princìpi che fanno la differenza sicuramente su qualunque personal brand che approccia la comunicazione online.
Princìpi che poi ti porti anche in altri contesti della vita di tutti i giorni, non solo online.
Se ti sono stati utili (oppure no), fammelo sapere nei commenti e parliamone!
Un abbraccio,
Dario