Padre Dario Vignali

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Perché ti senti diverso: guida alla speciazione personale.

5 min

Da ragazzino mi sono sempre sentito diverso.

Ricordo che avevo questa sensazione di essere la persona giusta nel posto sbagliato.

Non desideravo cambiare… ma allo stesso tempo non ero interessato a conformarmi al resto delle persone. Avevo come l’impressione di parlare una lingua diversa dagli altri.

Questa cosa si è trascinata avanti fino all’università, quando ho deciso di sganciarmi dal percorso più ovvio per trovare invece la mia strada.

Non ero più disposto a fare ciò che tutti davano per scontato.

Non volevo che la mia vita divenisse un film in scala di grigi.

Avevo bisogno invece di sentirmi vivo, di essere in viaggio verso una meta che mi appartenesse per davvero.

Da quel momento le cose sono cambiate parecchio…

Nel tempo mi sono reso conto che non sono l’unico ad aver provato queste sensazioni nel corso della mia vita e, proprio quest’anno, ho scoperto il concetto di “speciazione culturale“.

Prima di parlarne al Marketers World ne avevo sentito parlare dal filologo Igor Sibaldi.

Lascia che ti spieghi perché questo concetto è così importante...

Come e perché dovresti intraprendere la tua speciazione culturale.

Il termine speciazione è nato in ambito genetico per definire un momento in cui, all’interno di una specie animale, nascono alcuni esemplari con una mutazione.

Questi individui vengono definiti “specie nuova“.

Accade talvolta che gli esemplari mutati si dimostrino essere più predisposti alla sopravvivenza, così la specie originale tende a scomparire, mentre la specie nuova diviene la nuova specie dominante.

speciazione

Lascia che ti chiarisca il concetto con un esempio…

Le giraffe non sono apparse sulla terra con un collo così lungo, ma alcuni esemplari con colli sempre più lunghi hanno decretato che quel tipo di mutazione fosse di supporto alla sopravvivenza della specie.

Piuttosto chiaro, che dici?

Le giraffe dal collo più lungo potevano arrivare a prendere il cibo dove gli altri esemplari non potevano, così sono finite per diventare la nuova specie dominante.

Ok, arriviamo al dunque…

La speciazione culturale è molto simile alla speciazione genetica delle specie, ma ha invece a che vedere con le persone e il loro inconscio.

Accade infatti che nella società alcuni individui si sentano “diversi”… abbiano desideri, ambizioni e conoscenze diverse dalla massa umana che popola la società.

Se anche tu, come me, hai provato queste sensazioni beh… non voglio illuderti, non siamo dei geni che vivono ai confini della società.

(anche se ammetto che a volte mi piacerebbe pensarlo)

Siamo semplicemente il risultato di un cambiamento sociale che sta avvenendo ormai da decine di anni e che ci ha predisposti ad essere diversi dal resto delle persone.

Insomma, non sei il solo a sentirti così, semplicemente appartieni ad una “minoranza“.

Le speciazioni rappresentano cicli piuttosto comuni nella società in cui viviamo a dire il vero…

Dalla cultura hippie si è passati a quella punk-rock, dal cattolicesimo c’è chi ha abbracciato l’ateismo… ma anche gli stessi cicli di mercato evidenziano come ci siano vere e proprie speciazioni finanziarie o tecnologiche.

La domanda allora diventa…

Come siamo diventati così insofferenti a ciò che il resto delle persone ritengono normale? Perché ci sentiamo diversi?

Perché finiamo per sentirci diversi.

Il perché ti senti diverso o diversa non posso saperlo con precisione. Ognuno deve indagare le cause del propria speciazione individuale nelle fondamenta della propria psiche.

In parte però è piuttosto certo che la globalizzazione abbia inciso parecchio.

I nostri nonni e bisnonni nascevano spesso con un futuro già scritto: aiutare la famiglia in campagna, lavorare nella fabbrica della propria città oppure nella bottega del paese.

Capitava che il matrimonio fosse di convenienza, capitava che non si viaggiasse e che la propria esistenza ruotasse attorno a poche cose che mai sarebbero cambiate.

Oggi le cose sono ben diverse.

Siamo la generazione delle opportunità, dove ognuno di noi punta il dito verso le infinite strade della propria esistenza.

E la grande sfida della libertà è proprio questa: divenire responsabili della propria vita e del significato che vogliamo darle.

Nel mio caso posso dire che la mia speciazione individuale è stata accelerata dai miei genitori. È sicuramente loro la colpa di aver “deformato” per sempre il mio significato di “esistenza ideale”.

Come hanno fatto?

Semplice… Quando avevo appena tre anni mi hanno portato a fare il primo viaggio con loro nel sud-est Asiatico e da quel momento non ho più smesso di viaggiare.

Padre Dario Vignali

Con Mamma e Papà in Himalaya

Viaggiare mi ha fatto toccare con mano diverse vite che avrei avuto potuto vivere.

Non le ho vissute veramente, ma le ho potute osservare guardando le tante persone che ho conosciuto nei diversi viaggi in medio oriente.

Persone con vite non ordinarie, che hanno saputo inventarsi e reinventarsi più e più volte nel corso della propria esistenza.

Tutto questo mi ha infuso una profonda fiducia verso la possibilità di cambiare o scegliere un percorso non ordinario.

Ed è così che un giorno mi sono fatto coraggio, ho voltato pagina e ho deciso di seguire la mia speciazione.

Ovviamente non sono solamente i viaggi a spingerci verso “la non ordinarietà”.

C’è chi la trova leggendo molto, chi invece la scopre grazie ad una mente creativa e chi invece ha visto troppi film hollywoodiani e aspira ad una vita tutt’altro che normale.

Ma una cosa è certa…

Se non persegui la tua speciazione ti senti insoddisfatto.

Lasciare i propri sogni in un cassetto, tapparsi le orecchie per non sentire la chiamata della propria vocazione e reprimere i propri progetti di vita per accettare quelli altrui è sicuramente un’ottima strada per l’insoddisfazione cronica.

Sei d’accordo?

Nel cinema ogni buona storia che si rispetti segue la parabola dell’eroe che, secondo gli studi di Joesph Campbell comincia sempre con “la chiamata“.

La chiamata è quel momento in cui l’eroe scopre che c’è di più oltre a quella che viene definita normalità…

Un mondo da scoprire, un’avventura che lo aspetta, un grande tesoro da trovare.

La chiamata è il punto d’inizio per la crescita personale del protagonista.

Mettiamo però le cose in chiaro… Ovviamente dietro la chiamata si celano anche enormi sfide, incertezze e difficoltà da affrontare.

Ma quale eroe si girerebbe dall’altra parte davanti all’opportunità di scoprire cos’altro potrebbe significare per se stesso la propria vita?

Il parallelismo con la nostra esistenza è molto forte.

Seguire la propria chiamata e perseguire la propria speciazione richiede una buona dosa di coraggio. Dico bene?

Occorre decidere di abbandonare ciò che si è oggi per esplorare l’incerto e scoprire cosa si può diventare domani.

Ahimé la verità è che la maggior parte di noi vive la vita come un cavallo che indossa i paraocchi.

I paraocchi vengono messi ai cavalli per far sì che possano correre solamente in un’unica direzione, senza poter prendere deviazioni. È una metafora molto forte, ma sicuramente significativa.

I paraocchi sono ciò che indossiamo quando ignoriamo la chiamata della nostra speciazione.

Ora le domande sono tante… come togliere i paraocchi? Come si può dare senso alla propria esistenza? Come si può perseguire la propria speciazione?

Affronteremo questo argomento nel prossimo articolo.

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A proposito, ti è mai capitato di rivederti in queste sensazioni?

Se sì, scrivimelo nei commenti.

Un abbraccio,

Dario.

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