Una lettera dal passato e un’offerta che non dovresti rifiutare.
12 Aprile 2022 ore 08:38
Bali, Indonesia.
Dal Macbook Pro di Dario Vignali
Mi sono sentito strano per i miei primi vent’anni di vita.
Mi sentivo diverso.
Avevo sogni diversi, interessi diversi e valori diversi. La mia mente parlava una lingua che sembrava essere differente da quella parlata dalla maggior parte delle persone.
Un tempo pensavo di essere semplicemente timido, poi ho capito che la cosa era un po’ più complessa di così.
Non tornavo in Indonesia ormai da tre anni, mi era mancata molto.
La prima volta che sono stato a Bali è stato circa vent’anni fa, con la mia famiglia.
All’epoca viaggiavamo ogni estate nel SudEst Asiatico, ero un ragazzino ma ricordo ancora bene le persone occidentali che incontravamo nei nostri viaggi in Oriente.
C’era chi si era comprato una barca di legno per due lire, l’aveva sistemata, e portava in giro gli scuba-diver per 90€ al giorno nell’arcipelago di Flores.
C’era chi lavorava come diplomatico per la FAO in Birmania, chi aveva fatto fortuna nel commercio del sale in Vietnam e chi aveva messo su un hotel nelle Filippine partendo da qualche bungalow in paglia sulla spiaggia.
Mi ricordo anche di chi era diventato milionario con le piantagioni di Teak.
Lo ricordo perché mio padre durante quei viaggi mi obbligava a tenere un diario di bordo per abituarmi a scrivere, quindi mi scrivevo queste strane idee.
Qui trovi una foto di mio padre cattivissimo mentre controlla che io faccia il mio diario:
Qui puoi trovare le cose che scrivevo:
È così che mi sono avvicinato al mondo imprenditoriale e alla non-ordinarietà.
Guardavo queste persone che conducevano una vita felice ai tropici e mi chiedevo: “perché non lo fanno anche i miei genitori?”.
I miei genitori all’epoca facevano gli insegnanti e aspettavano per tutto l’anno l’estate per poter andare a fare backpacking in Asia.
A me sembrava contro-intuitivo vivere una vita in attesa delle avventure estive.
Non potevamo semplicemente trasferirci in Asia e prenderci anche noi una Barca per portare in giro altri turisti?
(avere una barca era uno dei miei grandi sogni da bambino)
Ad ogni modo nella vita sono stato molto fortunato, perché le storie di quelle persone mi hanno infuso una grande fiducia nella non-ordinarietà.
Se nella vita le cose si fossero messe male sarei comunque potuto andare all’estero in caccia di fortuna.
Per questo non ho mai preso troppo seriamente chi voleva farmi credere che lo studio e un lavoro d’ufficio sarebbero state tra le cose più importanti della mia esistenza.
Ad oggi ho capito che la nostra identità è definita dai nostri valori, dalle nostre relazioni, dai contenuti che stanno nella nostra mente, ma anche dai luoghi che visitiamo.
Sai perché vengo spesso a Bali?
Perché qui trovo un mondo di non-ordinarietà.
Quando sono qua mi sento a casa, mi sento riconnesso a quel Dario-bambino che esplorava con curiosità le diverse vite possibili.
Ecco i miei ultimi giorni sull’isola…
L’altra sera sono andato a cena con una famiglia Italiana, si fanno chiamare “likemiljian” su Instagram.
Hanno 3 figli e si sono trasferiti a Bali durante il Covid dopo anni di viaggio attorno al globo. Mi hanno raccontato di come quando hanno iniziato a viaggiare hanno aperto un blog grazie ad una delle mie guide. Ora vivono grazie a quel blog.
Poi ho conosciuto un ragazzo film-maker. È venuto qui in cerca di fortuna e dopo appena tre settimane sull’isola ha trovato un ingaggio dal brand RipCurl per filmare alcuni dei migliori surfisti al mondo.
Non solo…
Durante questa settimana ho conosciuto gente che guadagna bene grazie al proprio ecommerce di gioielli, chi guadagna da remoto facendo consulenze tramite il proprio personal brand e chi invece ha trasformato il proprio blog in un vero e proprio Business.
Qui a Bali di una cosa puoi stare certo: tra tutte le persone che incontri che vivono qui sull’isola non ve ne è una sola che ha seguito una strada ordinaria.
Ecco…
Quando sono a Bali non mi sento diverso, anzi. Mi sento in un’isola dove le persone parlano la mia lingua, condividono i miei sogni e vivono i miei stessi valori.
In Italia non mi era mai capitato di vivere qualcosa di simile. Non c’era un luogo paragonabile.
Così, qualche anno fa, ho pensato:
“creiamolo noi!”.
No, non ho ancora creato il co-living dei miei sogni in Sardegna, però ho creato “un’isola” che esiste per soli tre giorni all’anno.
Un luogo che mi fa venire i brividi dall’emozione anche solo a pensarci.
Si tratta di “un’isola” dove le persone hanno le stesse ambizioni, sono simili nelle proprie diversità e sono a caccia di non ordinarietà.
Quell’isola si chiama Marketers World e ci si può andare solamente una volta l’anno.
Mi auguro di vederti lì.
Un abbraccio,
Dario.
PS: Quest’anno l’appuntamento sarà a Ottobre a Rimini.
Ci sarà modo di ascoltare le menti più brillanti del mercato digitale, trovare nuove amicizie e conoscere persone che parlano la nostra stessa lingua.
Ne usciremo formati, ispirati, divertiti ed emozionati. Saranno tre giorni capaci di darci una carica sufficiente a durare mesi.
Io non vedo l’ora.
Se vuoi venire questo è il miglior momento per prendere il proprio biglietto a prezzo scontato. Tra poco il prezzo aumenterà.
Sei dei nostri?
Qui trovi il link per prendere il tuo ticket.
Un abbraccio,
Dario.
PPS: vuoi venire con qualcuno? Inoltragli questa mail.