Come fare un colloquio di lavoro superandolo con successo?
In questo articolo vediamo alcune strategie (vincenti) per affrontare al meglio qualunque colloquio, sia che si tratti di un datore di lavoro, sia che si tratti di un HR o di un potenziale cliente.
Saper comunicare e vendere se stessi è un’abilità fondamentale oggi giorno.
Scopriamo assieme ciò che conta per davvero e che fa la differenza in qualsiasi trattativa lavorativa.
Ma prima di passare alle strategie che ho individuato e di cui ti parlerò in questo articolo, lascia che mi presenti.
Mi chiamo Dario Vignali, sono un imprenditore digitale e negli ultimi (dieci) anni ho fondato alcune realtà che si occupano specificatamente di digital marketing, come ad esempio: Marketers, Onlab, Marketers Accelerator, Yoga Academy.
E ti confesso subito una cosa: nella mia vita non ho fatto poi così tanti colloqui e se fosse per me eliminerei i curriculum dal mondo.
Ma avendo fondato più di cinque aziende, ho un punto di vista su questo argomento che ti potrebbe interessare, anche perché ogni anno e spesso anche ogni mese, mi trovo ad assumere nuove risorse e a dialogare con persone in cerca di nuove posizioni lavorative.
Quindi direi di partire subito a vedere quali sono le strategie che negli anni ho individuato e che sicuramente ti aiuteranno a superare con successo un colloquio di lavoro.
Sei pronto/a?
Iniziamo!
7 strategie per passare (con successo) il tuo colloquio di lavoro
Ansia, incertezza, timore.
Paura di non essere all’altezza.
Quante volte hai provato questo genere di sensazioni prima di affrontare un colloquio di lavoro?
Quante volte hai pensato: “cavolo, vorrei avere una bacchetta magica per rendere perfetto il mio colloquio e ottenere il posto”?
Beh lascia che ti dica una cosa: non ti serve nessuna magia.
Tutto ciò di cui hai bisogno è una buona strategia (o 7 in questo caso).
Questo è un argomento sempre molto importante per tutti i professionisti che sono alla ricerca di un lavoro.
Ma non solo.
Molto spesso quando parliamo di colloquio di lavoro ci focalizziamo solo sulla persona che deve conquistare un imprenditore, un dirigente d’azienda o il proprietario di un negozio.
Ma in realtà questo aspetto riguarda anche chi deve giocarsi la possibilità di prendere un nuovo cliente.
Ad esempio un/a freelance: anche la persona che ricopre questo ruolo dovrà essere preparato/a ad affrontare con le giuste strategie il colloquio con un possibile cliente.
E infatti in questo articolo voglio darti un punto di vista differente.
Non ti parlerò di chi nella vita ha fatto molti colloqui di lavoro e li ha superati, ma di chi sta dall’altra parte della scrivania.
Di chi ascolta le persone, i candidati, e deve farsi un’idea del professionista che ha davanti e poi decidere se assumere o no.
Piccolo disclaimer: non penso che il curriculum sia del tutto inutile, è senza dubbio un ottimo primo sistema di filtraggio.
Quando dico che lo eliminerei dal mondo intendo semplicemente che non mi piace giudicare una persona solo da quello.
Ci sono troppe sfumature, troppi elementi della personalità di ognuno che per ovvi motivi non possono trasparire da un foglio di carta.
E io, come moltissimi altri imprenditori, voglio conoscere proprio quelle sfumature.
Ecco perché la prima strategia di cui voglio parlarti, una delle più fondamentali, è quella che si basa sulla prima impressione.
1. Non avrai una seconda occasione per fare una buona prima impressione
Questa non è propriamente una strategia, quanto più un vero e proprio punto di partenza.
Anzi, IL punto di partenza.
Perché se non arriviamo preparati, se non ci giochiamo le nostre migliori carte, non avremo una seconda chance.
È importante sedersi davanti a colui che ci farà il colloquio di lavoro avendo ben chiaro chi siamo, cosa facciamo e perché quella persona dovrebbe scegliere proprio noi in mezzo a tutti gli altri candidati.
E ti spiego come fare questo passando alla seconda strategia.
2. Posizionati subito nella mente del tuo interlocutore
Nel momento in cui ci rapportiamo con una persona che dovrà scegliere se lavorare o meno con noi, è importante riuscire a raccontare nel minor tempo possibile ma nella maniera più efficace possibile la nostra persona.
Sia dal punto di vista professionale, sia dal punto di vista umano.
Ora non fraintendermi, questo non vuol dire che devi iniziare a raccontare la storia della tua vita, anche perché questo spesso nemmeno interessa a chi sta dall’altro lato della scrivania.
Dobbiamo riuscire a comprendere qual è la narrativa più importante, più interessante e più efficace.
E puoi farlo ponendoti queste domande:
- Quali sono i miei fattori critici di successo?
- Quali sono i miei elementi differenzianti?
- Quali sono le mie capacità di rapportarmi al prossimo, di fare team building, le mie qualità personali umane?
Quindi se questa seconda strategia ci aiuta a ragionare sulla narrativa del nostro personal brand (perché questo siamo), la terza riguarda invece le nostre competenze ed esperienze.
3. Sii rilevante per l’azienda
Prima di arrivare al colloquio devi avere chiaro quelle che sono le esperienze da raccontare più rilevanti per l’imprenditore o chi per lui sarà davanti a te.
Hai un portfolio lavori? Mostra quelli più pertinenti all’azienda alla quale ti stai proponendo.
Hai dei contatti particolari? Parla di quelli che potrebbero essere più rilevanti.
Hai diverse competenze? Esponi quelle che possono essere utili all’azienda e che possono aiutarla a raggiungere i suoi obiettivi.
Lascia stare quei curriculum infiniti, di 3 o 4 pagine, dove ci sono elencati i lavori che hai fatto da quando magari eri adolescente!
Rifletti insieme a me: se tu fossi per esempio l’imprenditore di un’azienda tecnologica, ti interesserebbe o ti sarebbe utile sapere che la persona a cui stai facendo il colloquio di lavoro ha lavorato in una pizzeria quando aveva 16 anni per racimolare qualche risparmio?
A me no.
E collego subito questo ragionamento alla quarta strategia di cui voglio parlarti, che secondo me raccoglie un po’ tutti gli insegnamenti di questo articolo.
4. Durante il colloquio di lavoro mettiti nei panni dell’imprenditore
Devi cercare di capire qual è il punto di vista dell’imprenditore e da lì iniziare a costruire quella che è la tua narrativa.
Raccogli e racconta le esperienze che possono essere rilevanti per quella persona.
A questo, poi, ti sarà di grande aiuto affiancare anche la risposta a questa domanda: quali sono le necessità dell’imprenditore o dell’azienda per cui voglio lavorare?
Questa cosa è fondamentale.
Lascia che ti spieghi perché.
Quando un imprenditore, o chi per lui, decide di assumere qualcuno non sta cercando solo una persona da inserire in azienda… sta cercando una soluzione ai propri problemi.
Un’azienda quando va alla ricerca di un professionista, ti garantisco che ha già ben chiaro che cosa gli serve.
Perché a parità di competenza, di laurea, di certificazioni e quanto altro… un imprenditore non andrà a scegliere colui o colei che ha fatto più formazione.
Sceglierà sempre chi più di tutti dimostra di saper fare ciò di cui c’è bisogno.
Sceglierà chi sarà in grado di risolvere il suo problema.
5. Non rispondere alle domande: falle
Ed ecco che arriviamo alla quinta strategia, che è forse una delle più potenti… ma anche una delle più controintuitive.
Là fuori la maggior parte delle persone crede che quando si va a fare un colloquio di lavoro sia importante saper rimanere al proprio posto.
Che significa?
Significa che siamo predisposti a seguire le interazioni che vengono gestite dalla persona che tiene il colloquio.
Nella pratica quindi ci limitiamo a rispondere alle domande in maniera più educata ed efficace possibile per poi sperare di aver fatto un’ottima impressione.
Lascia che ti dica una cosa: il 90% delle volte è meglio approcciarsi in maniera proattiva.
Diventa colui o colei che fa le domande.
Ti do 3 motivi importantissimi per farti capire quanto fare domande sia significativo:
- Fai un’ottima prima impressione: come a scuola, se ti poni in maniera proattiva ti dimostri interessato e questo non può fare altro che piacere a chi ti ascolta.
- Crei empatia e soddisfazione: fare delle domande al tuo interlocutore lo metterà a suo agio e gli farà percepire una sorta di situazione più intima e familiare perché creerai una conversazione reciproca.
- Capisci subito quali sono i problemi: fare domande ti aiuterà proprio a capire quali sono quelle situazioni, quelle problematiche che l’imprenditore desidera risolvere.
Quindi fai domande.
Cerca di capire quali saranno le tue mansioni, cerca di capire chi saranno i tuoi colleghi di lavoro e soprattutto cerca di capire qual è il problema che andrai a risolvere.
Passiamo ora alla sesta strategia, tanto semplice quanto fondamentale.
6. La coerenza dei tuoi punti di forza
Conosci davvero i tuoi punti di forza?
Li sapresti elencare?
Di nuovo, però, non si tratta di raccontare tutti i propri punti di forza ma si tratta piuttosto di individuare quelli più coerenti alle necessità dell’azienda per la quale ti stai candidando.
Come per le esperienze… alcune volte mi fa sorridere quando ricevo curriculum interminabili e là dentro ci trovo di tutto!
Dal corso di canottaggio a quello di cucina, da quello di equitazione a quello di mastro gelataio, insomma di tutto e di più.
Poi caspita, in alcuni casi possono essere rilevanti anche quelle cose che apparentemente non c’entrano nulla, come per esempio un corso da bagnino.
Potrei pensare “cavolo questa è una bella qualità!”… ma non perché ci capiti in azienda che qualcuno possa affogare, ma perché magari quella predisposizione ad aiutare il prossimo può essere interessante.
Però capite che ci deve essere un sistema di filtraggio quando andate a raccontare i vostri punti di forza.
Concludo con la settima e ultima strategia, di cui ho parlato più e più volte in altri articoli come questo in cui ti spiego come parlare davanti a un pubblico senza timore (che sia 1, 10 o 100 persone è pur sempre un pubblico).
7. Fai attenzione a come parli e come ti muovi
È molto importante curare la propria comunicazione verbale e paraverbale.
Impara ad essere quanto più carismatico/a possibile.
Impara ad essere brava/o nella comunicazione.
Impara ad essere un bravo oratore o una brava oratrice.
Si tratta di essere persuasivi, perché la persuasione (a differenza della manipolazione) è una competenza molto importante per chiunque entri nel mercato professionale.
È fondamentale imparare a dimostrare sicurezza: in sé stessi e nel fatto che si è la persona giusta.
Perché se non siamo sicuri di noi, per quale motivo dovrebbe esserlo la persona che dall’altra parte del tavolo ci sta valutando e ascoltando?
Se non crediamo in noi, perché dovrebbero crederci gli altri?
E questa sicurezza la dimostri non solo con le parole ma anche con i tuoi movimenti.
Sii rilassato/a, non giocare con le tue mani o con qualunque oggetto ti capiti a tiro.
Respira.
Non importa essere solamente professionali e competenti, ma si tratta anche di emanare quelle good vibes che sono molto importanti, perché generano empatia.
E l’empatia è sempre la chiave giusta.
In conclusione lascia che ti dica una cosa: sei lì per fare la differenza, ma sei lì anche per divertirti.
Stai cercando di ottenere il lavoro dei tuoi sogni, ma non significa andare davanti alla persona che terrà il colloquio di lavoro e mostrare una persona che non sei.
Cerca sempre di essere quanto più ottimista e positivo possibile, tranquillo e fiducioso.
Trasmetterai queste sensazione al tuo interlocutore e non potrà che andare bene.
Ti lascio qui alcune risorse che potranno esserti davvero utili se riuscirai ad applicarle durante un colloquio di lavoro, ma perché no… durante le tue interazioni quotidiane!
Impara a vendere (e a venderti)
Scopri come superare la timidezza
Se questo articolo ti è stato utile o se hai delle domande, scrivimi nei commenti qui sotto e parliamone insieme!
Un abbraccio,
Dario
PS. Ormai ci siamo, il Marketers World, la più grande festa d’Italia dedicata alla nuova generazione di imprenditori digitali, è sempre più vicino! Un’incredibile occasione per fare networking (e molto altro) e trovare opportunità di lavoro adatte a te.