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Come creare una newsletter di successo

17 min

ATTENZIONE: Sei un blogger o hai un sito web? Sei un’aspirante digital marketer? Non mi importa se non ti è mai interessato creare una newsletter: questo post stravolgerà le tue credenze.

Credo che questo sia uno dei migliori post che io abbia mai scritto sino a oggi. Ti rivelerò come creare una newsletter di successo e ottenere INCREDIBILI RISULTATI.

Ti svelerò anche come sia possibile guadagnarci migliaia di euro in una settimana e come ho fatto a realizzare una crescita del 500% negli opt-in giornalieri.

Otterrai anche diversi suggerimenti per quanto riguarda SEO, guest posting, Alexa Ranking e A/B testing.

Prima che tu ti immerga nella lettura di questo articolo, desidero dirti una cosa molto importante: leggi l’intero post, perché andremo ad affrontare diverse strategie che cambieranno il tuo modo di vedere le cose.

Bene, direi che possiamo cominciare!

Ready? GO! 

Creare una newsletter per un blog, per un sito web o per il tuo business online: cosa insegnano gli esperti

come fare una newsletter per il proprio sito

Se mai ti è capitato di leggere blogger americani di Digital Marketing, ti sarai anche accorto come questi siano fissati con un unico obiettivo: aumentare gli iscritti alla newsletter (il tasso di opt-in) e l’open-rate delle email (ossia il loro tasso di apertura).

Anche su dariovignali.net avrai notato recenti sforzi per incrementare questi valori.

“Ok Dario, ma veniamo al duque. Per quale motivo è così importante creare una newsletter?”

Rispondo subito, rivolgendoti una domanda: cos’è una newsletter?

La newsletter è una fonte di traffico. Proprio come lo sono i social media, i motori di ricerca, Instagram, Twitter e tutte le altre piattaforme su cui sei presente e attivo.

Per traffico intendo il flusso di visitatori che arriva sulle pagine del tuo sito o blog.

Perché mai bisognerebbe dare la precedenza alla creazione di una newsletter piuttosto che alla gestione delle altre fonti di traffico?

Per un semplice motivo:

[Tweet “La newsletter è l’unica fonte di traffico che possiamo direzionare dove ci è più comodo.”]

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Newsletter VS. altre fonti di traffico: quello che dovresti tenere in considerazione

come creare una newsletter: le valutazioni da fareCercherò di spiegarti quanto affermato con qualche semplice esempio.

Il primo riguarda i motori di ricerca.

Google è un ottima fonte di traffico, ma è anche fonte di vere e proprie catastrofi: sono veramente tanti i casi di siti o blog che viaggiavano tra le prime tre posizioni nei risultati di ricerca e che si sono ritrovati in seconda pagina a causa dei cambiamenti negli algoritmi che regolano il comportamento di Google.

Pensa solo ai cambiamenti effettuati da Google nel maggio del 2020: un core update, uno dei più grandi aggiornamenti dell’algoritmo di tutti i tempi.

La SERP è stata totalmente stravolta e tantissimi blog che si trovavano nelle prime posizioni sono inesorabilmente spariti dai risultati di ricerca a favore di blog più giovani, più freschi, più aggiornati.

Lasciare il proprio traffico in mano ai motori di ricerca significa diventarne totalmente dipendenti. Quando invece si possiede una newsletter con qualche centinaio o migliaio di iscritti si è capaci di generare traffico quando lo si desidera e dove lo si desidera.

Inoltre, creare una newsletter ci permette di ottenere grossi quantitativi di traffico subito dopo la pubblicazione di un nuovo post o di un’offerta. Il tempismo è tutto, e aspettare che Google indicizzi le nostre pagine all’interno delle sue SERP (le pagine dei risultati di ricerca) non è una buona scelta.

Con una newsletter, basta inviare un’email istantanea ai propri iscritti per notificare la pubblicazione di un nuovo post.

Il secondo esempio riguarda i Social Media e le altre piattaforme.

Newsletter vs Social Media: quale fonte di traffico scegliereCi sono blogger e personaggi della rete che dedicano ogni sforzo e ogni strategia alla costruzione di una buona fan-base (quantità di fan) sui propri profili sociali.

Per quanto io rispetti le scelte altrui, credo che questo sia un modo di operare meno efficace e pericoloso.

Prima motivazione:  in futuro il mio social network preferito potrebbe essere soppiantato da un nuovo astro nascente. Guarda ad esempio il lento declino di Facebook o la meteora che è stata SnapChat in Italia.

Potrei quindi ritrovarmi a dover ricreare la mia fanbase da zero, rendendo vano ogni mio sforzo precedente.

Con una newsletter invece, una volta raccolte le mail dei miei visitatori, posso dormire sogni tranquilli: sono in possesso dei contatti diretti di ogni persona che mi segue e non esiste motore di ricerca o social media che possa portarmeli via.

Inoltre, se dovesse nascere un nuovo social network, mi basterebbe inviare una sola mail contenente il link al mio nuovo profilo social ad ogni contatto della mia newsletter per generare un’intera fanbase dal nulla!

Seconda motivazione: mi piace creare un canale preferenziale dedicato a chi mi segue sul serio. Diverse volte mi è capitato di inviare PDF o contenuti privati agli iscritti alla mia newsletter e questo, con i social network, non è possibile.

Ma perché mai dovrei farlo? Perché per me, ogni nuovo iscritto, è fonte di felicità. Chi si iscrive lo fa perché desidera di più, ed è giusto che abbia di più!

[Tweet “Chi si iscrive alla newsletter lo fa perché desidera di più. Ed è giusto che abbia di più.”]

Che io sia a favore della creazione di una newsletter probabilmente l’avrai capito. Ma cosa ne pensano i blogger di fama internazionale?

Cosa ne pensano i grandi blogger

Micheal Hyatt sulla newsletter

Il parere di Micheal Hyatt

Ho letteralmente creato un business multimilionario grazie alle potenzialità della mia newsletter. Il 90% dei miei profitti derivano da questo tipo di strategia. Anche oggi, la newsletter è l’asset più importante del mio Business.

Micheal Hyatt, blogger ed esperto di leadership & time management.

Ok. Fico.

Lo stesso Michael Stelzner di Social Media Examiner reputa la newsletter la fonte di maggiore successo del suo blog e, il suo, è uno dei blog più importanti al mondo. Ma torniamo a dariovignali.net

Voglio confidarti una cosa…

Rosico.

Rosico ogni giorno per non aver creato fin da subito una newsletter per il mio blog, e ti assicuro che non sono l’unico a farlo.

La maggior parte dei blogger famosi si mangia le mani per non aver iniziato a collezionare le email dei propri lettori a partire dall’inizio della loro carriera di blogger.

Sai perché?

Per due semplici ragioni.

1. Quando si crea un blog o un sito per la prima volta la gente tende a snobbarci, ma la newsletter cambia le cose

Quando creiamo un sito o un blog per la prima volta, non possiamo che essere gli ultimi arrivati.

Proprio per questo, i visitatori non ci inseriranno nei loro preferiti, non visiteranno più il nostro sito e probabilmente finiranno per dimenticare il nostro blog.

Rendere popolare il nostro sito web potrebbe diventare estremamente faticoso, ma la newsletter può aiutarci.

Come?

Ti rispondo con una domanda.

Puoi immaginare che incredibile ritorno di traffico potremmo ottenere se solo riuscissimo a convincere buona parte dei primi visitatori del nostro sito a iscriversi alla nostra newsletter? 

Dopo la pubblicazione di ogni nuovo post potremmo avvertirli del nuovo contenuto con un’email, invitandoli a leggere e condividere.

[Tweet “Creare una newsletter fin da subito significa accelerare il processo di crescita del proprio blog.”]

Ok Dario. Però c’è un problema. Hai appena detto che, essendo il nostro blog nuovo, la gente tenderà a snobbarci. Come possiamo sperare che i visitatori si iscrivano anche se siamo gli ultimi arrivati?

Acuta osservazione. Più avanti, nel post, ti mostrerò come sia possibile persuadere il tuo pubblico a iscriversi alla newsletter. Anche se il tuo blog o il tuo sito web esiste solamente da qualche ora.

2. Con la newsletter si guadagna

La seconda ragione per la quale bisognerebbe creare una newsletter sin da subito ce l’ha rivelata Micheal Hayatt poco fa: la newsletter è il motore principale del nostro business online.

Ma come si può guadagnare con una newsletter?

logo efficacemente

Ti rispondo con un esempio. Prendiamo in esame efficacemente.com, il blog di crescita personale di Andrea Giuliodori.

Efficacemente.com esiste dall’alba dei tempi: ricordo che già quando ero alle scuole superiori leggevo i suoi post intitolati “Come studiare in maniera più efficace” :-)

Dopo anni di lavoro costante e impegnato, il blog di Andrea è divenuto uno dei più seguiti in Italia.

La formula magica del suo successo? 

  • Scrivere post lunghi e caratterizzati da un’alta qualità dei contenuti
  • Creare una community di persone appassionate al proprio blog
  • Rispondere a tutti i commenti dei lettori
  • Vendere al proprio pubblico i risultati delle proprie esperienze.

Voglio focalizzarmi un momento sull’ultimo punto e rivelarti una strategia che sconvolgerà le tue credenze.

nozioni di persuasione per una newsletter

Sei pronto? La sparo:

[Tweet “La gente, inconsciamente, preferisce le informazioni a pagamento rispetto a quelle gratuite.”]

Cosa Dario? Sei matto?

Lascia che mi spieghi.

Secondo le ricerche svolte da Francesca Gino dell’Harvard University, la gente sarebbe più propensa a riporre maggiore attenzione a contenuti e informazioni per le quali ha dovuto pagare.

L’esperimento

Lo stesso contenuto (testuale) d’informazione è stato venduto a un gruppo di persone e regalato a un altro. Al termine dell’esperimento sono state fatte diverse domande ai membri dei due gruppi.

Il risultato? Chi ha pagato per l’informazione l’ha letta con maggiore attenzione e l’ha reputata più utile rispetto a chi l’ha ottenuta gratuitamente.

Riassumo i risultati della ricerca in tre punti fondamentali:

  • Maggiore è la spesa, maggiore sarà l’attenzione che dedicheremo all’oggetto del nostro acquisto
  • La stessa informazione, se pagata, viene letta e studiata in maniera più approfondita
  • Maggiore è il costo di un informazione, maggiore è il rispetto che gli rivolgiamo.

Ma non è finita. L’esperimento ha anche dimostrato che questi tre comportamenti psicologici valgono anche per la persona che vende l’informazione.

Cosa intendo?

Semplice: un blogger che vende un prodotto (costoso) sul proprio blog, ottiene una reputazione maggiore rispetto a un blogger che non vende nulla.

Se sino a oggi hai distribuito i tuoi ebook o info-prodotti gratuitamente, sappi che gran parte delle persone che li hanno scaricati non si sono mai cimentate nella loro lettura.

guadagnare sedicimila euro con una newsletter

Ma torniamo alla nostra domanda iniziale: come si guadagna con una newsletter?

Come guadagnare con una newsletter

A questo punto, la risposta non può che essere una e una sola: vendendo contenuti, informazioni e info-prodotti (ebook, videocorsi, ecc).

I contenuti e gli info prodotti vengono venduti grazie ad una landing page ospitata sul nostro blog o sul nostro sito web. La newsletter, invece, sarà lo strumento principale per indirizzare il traffico verso la pagina di vendita.

Torniamo all’esempio di efficacemente.com, è venuto il momento di aprire gli occhi.

Andrea aveva 27.031 iscritti alla newsletter quando, a giugno 2014, ha deciso di lanciare il suo infoprodotto “APP – Autostima Passo Passo“.

La prima cosa che ha fatto è stata inviare una newsletter ai propri iscritti, avvisandoli del lancio imminente del nuovo ebook.

Questa newsletter ha incredibilmente generato un open-rate del 52%: il cinquantadue percento degli iscritti ha aperto e letto la sua mail promozionale.

Il risultato di cui stiamo parlando è assolutamente straordinario: in Italia i marketer solitamente non superano il 12-15% di OpenRate.

Ho chiesto ad Andrea il motivo di questo successo e mi ha risposto così:

Non basta costruire una lista, bisogna costruire una lista “responsive”, i cui iscritti siano interessati ai contenuti che condividi. Per quella che è la mia esperienza, una lista grande (sopra i 25k iscritti) non dovrebbe avere un tasso di open inferiore al 35%. La lista di Entrepreneurs On Fire di John Lee Dumas si aggira sul 43% (ne parla in uno degli episodi del podcast).

Per aumentare l’open rate e le vendite degli info-prodotti, Andrea è ricorso ad un’ottima strategia: ad ogni iscritto alla sua newsletter viene richiesto di compilare un questionario.

L’obiettivo? Comprendere gli interessi del proprio pubblico.

Grazie a questa strategia è emerso, ad esempio, che il 29% dei suoi iscritti era interessato al tema Autostima, argomento dell’info-prodotto poi venduto sul blog di Efficacemente.

Ma arriviamo al dunque: i guadagni.

Quando Andrea ha effettuato il lancio di APP (Autostima Passo Passo), l’email è stata letta da 14.056 persone (il 52% di 27.031, ricordi?).

Di queste persone, il target interessato al manuale sull’autostima era il 29%, ovvero 4.076 persone. Nella prima settimana la guida è stata acquistata da 573 lettori, con un tasso di conversione dell’14,1% ed un fatturato totale di 16.617€ (573 * 29€).

16.000 euro in una settimana. Sì, hai capito bene.

E Andrea è riuscito a fare anche di meglio: €87.345 in 8 giorni, ma questa è un’altra strategia ancora. Puoi ottenerla gratuitamente qui.

Ora vediamo se, come al solito, c’è qualche lettore convinto che sia impossibile guadagnare con una newsletter. :-)

Certo, potresti dare vita a convinzioni e scuse per giustificare il fatto che ancora non guadagni.

Le più famose:

  • Non ho abbastanza traffico
  • Ormai è troppo tardi per creare una newsletter
  • Il mio è un blog o un sito di nicchia (perché, quello di Andrea no?)
  • Non possiedo le competenze tecniche

Siamo sempre pronti a creare ottime scuse che giustifichino le nostre mancanze.

Probabilmente crederai che il numero di iscritti alla newsletter di Andrea sia impossibile da replicare, o che le tue conoscenze non siano sufficienti.

Beh, lascia che te lo dica: in questo post troverai tutto il necessario, e a breve inizieremo anche a capire quanti iscritti alla newsletter siano realmente necessari per guadagnare cifre soddisfacenti.

Le regole per creare una newsletter che funzioni

Le prima regola per creare una newsletter che funzioni è offrire valore ai nostri iscritti (ma questo già lo sai, vero?)

Come?

Semplice: preoccupati di inviare contenuti riservati agli iscritti della tua newsletter.

Non fare l’errore di utilizzare la newsletter come strumento per inviare ai lettori i soli articoli del tuo blog: finiranno per cancellare la propria iscrizione.

Riprendiamo l’esempio di Efficacemente: Andrea invia, con cadenza bisettimanale, una pillola di efficacia. La pillola di efficacia non è altro che una newsletter, dove Andrea racconta le migliori tecniche di crescita personale.

Se sarai in grado di generare sufficiente valore con le tue newsletter, potrai usufruire dell’affiliate marketing per garantirti ulteriori profitti. Se non conosci l’affiliate marketing, questo articolo ti sarà d’aiuto.

Un esempio? Ci sono volte che mi capita di leggere libri di grande ispirazione, capaci di generare in me nuove idee o strategie. Quando trovo libri di questo tipo, li cito nelle mie newsletter, preoccupandomi di utilizzare l’affiliate link di Amazon.

Basta avere qualche migliaio di iscritti per generare qualche centinaio di euro mensile in affiliazioni.

Ma quanti iscritti servono per iniziare a guadagnare con la newsletter?

Dipende dai tuoi obiettivi economici, dalle tue strategie e dall’impegno che impieghi nel generare valore nelle tue newsletter.

Potresti avere 20.000 iscritti, ma se la maggior parte di questi tendono a eliminare le tue mail ancora prima di leggerle, sicuramente non otterrai grande successo.

Al contrario, avendo anche solo 100 iscritti, tutti disposti a seguirti in ogni tuo acquisto e comprare ogni tuo prodotto, potresti perseguire ottimi profitti.

Se pensi di guadagnare solamente grazie alle affiliazioni, ti serviranno migliaia di iscritti. Se invece hai l’idea di creare e vendere un info-prodotto, ne basteranno molti meno.

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Guadagnare con la newsletter di un paleo-blog

Esempio su come si crea una newsletter che guadagni

Ipotizziamo che tu sia il proprietario di un blog dedicato alla paleo-dieta.

Il tuo blog gode di buona popolarità e decidi quindi di creare un info-prodotto da vendere ai tuoi lettori.

L’info-prodotto sarà composto da una cartella compressa, contenente:

  • un file PDF dove spieghi cos’è e come funziona la paleodieta
  • un Powerpoint contenente una serie di ricette facili da realizzare
  • un file Excel con la tabella della dieta settimanale
  • un video in cui racconti la tua esperienza.

Decidi che il miglior prezzo per il tuo info-prodotto è 47 euro, e che il tuo obiettivo è di ricavarne 10.000.

Per guadagnare 10.000 euro devi fare 10.000/47 vendite, ossia 212. Duecento dodici persone che acquistano il tuo info-prodotto.

Teniamo conto che un’ottima newsletter, in media, produce una vendita ogni 20 iscritti (dipende dal grado di fedeltà dei tuoi lettori e da altri elementi).

Questi valori sono basati su dati di blog personali, non mi riferisco assolutamente a newsletter di magazine, ecommerce, ecc che hanno rendimenti bassissimi.

Venderai mediamente un info-prodotto ogni 20 iscritti e il tuo obiettivo è di venderne 212.

Per raggiungere questo risultato dovrai quindi avere un numero di iscritti pari a 212 x 20, ossia 4240 persone.

4240 persone che riceveranno la newsletter del lancio del tuo paleo-prodotto :-) Non sono poi così tante, no?

Queste sono stime che variano a seconda delle proprie capacità:

  • è importante far sì che gli iscritti alla newsletter rimangano attivi nel tempo
  • è necessario imparare a creare pagine di vendita accattivanti
  • è doveroso creare info-prodotti di qualità.

La stima che abbiamo fatto non si allontana dalla verità: ci sono veramente tanti blogger che riescono a conseguire i risultati di cui sto parlando.

Ok Dario, ma quanto ci si impiega a creare una newsletter e ottenere migliaia di iscritti?

Per creare una newsletter ci vogliono due minuti, poi vedremo come.

Per quanto riguarda invece il numero di iscritti, vanno considerati diversi fattori:

  • la qualità del proprio sito/blog
  • la propria capacità di persuadere la gente a iscriversi alla newsletter

Con questo blog, ad esempio, sto incrementando del 200% il numero delle iscrizioni. Il mese scorso ho fatto un +500% nel tasso di crescita.

Oggi sono qui a condividere con te tutti i miei migliori risultati raggiunti negli ultimi anni. In questo modo avrai la possibilità di conseguire i miei stessi risultati senza perdere mesi in studio e test.

Ti ricordi quando, a inizio post, ti ho promesso che ti avrei insegnato come creare una newsletter e persuadere la gente a iscriversi?

Bene, è arrivato il momento di parlarne.

Come creare una newsletter: i migliori strumenti da utilizzare

getresponse servizio per creare una newsletter

I miglori software professionali per creare una newsletter a mio parere sono:

Ognuno ha le sue preferenze. Io li ho provati tutti e dopo anni di utilizzo di Mailchimp sono passato a Getresponse per molti progetti, sotto suggerimento di Neil Patel.

Con Mailchimp, infatti, molte delle newsletter finivano nella cartella SPAM o nel tab “promozioni” di Gmail degli iscritti alla mia newsletter.

Con Getresponse ho risolto il problema e ho scoperto, con piacere, diverse funzioni aggiuntive.

Per fare un riassunto, con Getresponse puoi:

  • Permettere ai tuoi visitatori di iscriversi alla newsletter tramite Facebook o attraverso i tuoi siti web grazie ad appositi form
  • Generare autorisponditori (messaggi automatici) che siano inviati ai tuoi iscritti secondo criteri di tempo o di azione. (Es: se visitano una determinata pagina ricevono una determinata email)
  • Utilizzare il servizio di Getresponse per creare accattivanti grafiche per le tue mail
  • Creare fantastiche landing page con layout già pronti per aumentare gli iscritti della tua newsletter o promuovere le tue offerte
  • Utilizzare il servizio di A/B testing per analizzare quali siano le email capaci di garantire risultati più soddisfacenti
  • Fare uso del pannello di controllo dedicato alle statistiche di email e iscrizioni per vedere i risultati dei tuoi sforzi
  • Sfruttare i tools di Getresponse per creare accattivanti form grafiche da inserire nel tuo sito web
  • Ottenere un’anteprima della tua newsletter per vedere come apparirà nei diversi client email dei tuoi iscritti.
  • Integrare Getresponse con altre decine di tool di digital marketing convenzionati.

Ci sono tante altre funzioni, ma non voglio annoiarti: qua trovi il sito ufficiale di Getresponse.

Ora che abbiamo scoperto come sia possibile creare una newsletter, passiamo a qualcosa di molto più interessante :-)

Come convincere la gente a iscriversi alla tua newsletter: 4 strategie fondamentali

Siamo giunti all’ultimo capitolo di questa grande guida. Ora voglio illustrarti le strategie che mi hanno permesso una crescita costante del numero di iscritti alla mia newsletter.

Ecco qua le mie 4 strategie fondamentali.

1. Prima strategia: Exit-intent + Optin box per acchiappare le prede prima che scappino

Qualche mese fa stavo visitando il blog di Neil Patel quando, poco prima di lasciare il suo blog, mi apparve un enorme pop-up a pieno schermo .

Non potevo crederci veramente: ero assolutamente convinto che Neil fosse contro i pop-up.

Lo stesso pop-up mi apparve il giorno seguente, mentre facendo visita al blog di Social Triggers.

Questi due pop-up avevano quattro cose in comune:

  • erano bellissimi da vedere
  • erano super persuasivi
  • si attivavano nel momento in cui decidevo di andarmene dal sito
  • erano offerti dallo stesso servizio.

La cosa mi intrigava: dovevo assolutamente indagare per scoprire di più.

bounce exchange logo

Bastò poco per scoprire che il servizio di pop-up era offerto da BounceExchange.

L’intento di BounceExchange è semplice e chiaro: trasformare i visitatori che abbandonano un blog in potenziali clienti o lettori abituali. Magari facendoli iscrivere alla newsletter.

Lascia che ti riveli una cosa:

[Tweet “Il 70-95% dei tuoi visitatori che abbandonano il tuo sito non faranno mai più ritorno.”]

statisticaPazzesco vero? Purtroppo questi valori coincidono con la realtà.

Molti di noi hanno paura ad attuare strategie “aggressive” di marketing: chi non odia i pop-up?

Voglio dirti due cose in merito:

  • Se il tuo blog genera sufficiente valore per i tuoi lettori, allora questi saranno disposti a sopportare le tue strategie aggressive
  • Perdere un 10% di lettori poco affezionati a causa di queste strategie significa guadagnarne un 50% che altrimenti abbandonerebbe il tuo blog senza farvi ritorno.

Il ruolo di BounceExchange è quello di far apparire un bellissimo popup persuasivo nel momento in cui un visitatore tenta di abbandonare il tuo sito web.

Il suo obiettivo è quindi quello di creare un contatto con il visitatore che sta per abbandonare, convincendolo a visitare una pagina che possa interessarlo o ad iscriversi alla newsletter.

Ecco un video esplicativo:

Ovviamente non desideravo altro che avere BounceExchange sul mio blog.

Contattai il team per un preventivo: BounceExchange mi sarebbe costato 6000$ al mese, quasi cinquemila euro mensili.

COSA?

exit intent per la tua newsletterHo lasciato perdere BuonceExchange, ma non ho lasciato perdere l’exit intent: era una tecnologia che desideravo più che mai.

Mi è bastato pochissimo tempo per venire a conoscenza di OptinMonster.

OptinMonster è un plugin che ritroverai in altri punti di questa guida e, oltre a permettere la creazione di exit intent pop-up, permette l’inserimento di optinbox praticamente ovunque sul proprio blog o sito web.

Cos’è un option box? 

  • Un optin corrisponde a un’iscrizione da parte di un tuo visitatore alla tua newsletter
  • Gli optin box non sono altro che dei form in cui i visitatori inseriscono la propria email per iscriversi alla newsletter.

Per iniziare a raccogliere nuovi lead attraverso OptinMonster ti consiglio di:

  • Installare OptinMonster attivando l’exit-intent popup che appare quando un visitatore cerca di lasciare il blog
  • Posizionare optin box quasi ovunque: nella barra laterale, sotto a ogni post e sottoforma di popup nei dispositivi mobile (tutto possibile grazie con OptinMonster)
  • Inserire una Hellobar.

2. Seconda strategia: offrire valore agli utenti in cambio della loro iscrizione alla newsletter

La seconda strategia è quella di creare un freebie o un contenuto esclusivo da donare in cambio della loro iscrizione. Può essere un PDF, un video gratuito, l’accesso a un gruppo riservato…

Non ti consiglio infatti di chiedere l’email con un semplice “Iscriviti alla newsletter”. Questo messaggio, infatti, non apporta un beneficio, un’esclusività per i tuoi lettori.

Offrire un contenuto di valore in cambio, invece, permette di ottenere un maggiore tasso di iscrizioni alla newsletter dovuto all’interesse dei visitatori a ricevere il contenuto esclusivo.

3. Terza strategia: creare una landing page, linkarla nei propri guest post e “rubare” il traffico altrui

Un’altro trucchetto che ho utilizzato per creare una newsletter numerosa è stato quello di creare delle landing page apposite con all’interno il form per la newsletter e di linkarle nei diversi guest post che ho scritto per altri blog.

L’effetto è stato incredibile: ho generato diverse centinaia di iscritti in due o tre giorni semplicemente grazie a qualche guest post. I miei maggiori ringraziamenti vanno a Skande e ai ragazzi di Alverde.

Non sai cos’é un guest post? Un guest post non è altro che un semplice articolo che, invece di essere pubblicato sul nostro sito, viene pubblicato sul sito di qualcun altro. Una vera e propria strategia promozionale.

Il ruolo del guest posting è quello di far sì che i lettori di un altro blog si interessino a noi e vengano a farci visita.

Linkare la nostra landing page di optin ha un’unico obiettivo: portare i lettori dell’altro blog sul nostro e, prima di tutto, convincerli a lasciarci il loro indirizzo email.

Ma la cosa ancora più interessante è che tutto questo lavoro di guest posting ha avuto un impatto straordinario sui valori SEO di dariovignali.net.

Intendo dire che ho ottenuto risultati strabilianti dal punto di vista del posizionamento sui motori di ricerca.

Basti pensare che la Domain Authority (il dato SEO che più mi interessa) è passata da 26 a 41 subito dopo la pubblicazione dei guest post. Secondo la mia esperienza non ritenevo nemmeno possibile un cambiamento di tale entità in così poco tempo.

la newsletter influisce sulla domain authority

Lo screenshot del mio account Moz

3. Quarta strategia: A/B test e split testing su ogni cosa possibie e immaginabile

Calma Dario, che diavolo è un A/B test?

L’A/B testing è un semplice split test: consiste nell’adottare due diverse strategie, verificarle su gruppi di persone diverse, per poi scegliere quale utilizzare in base al grado di efficacia.

Ok, mi spiego meglio e lo faccio con un esempio.

Diciamo che hai preparato un optin con il pulsante “Iscriviti” di colore rosso. Ma cambiando colore, magari facendolo blu, le iscrizioni alla nostra newsletter aumenterebbero?

Multinazionali come Amazon o Ebay possono registrare cambiamenti di milioni di euro nei propri fatturati a seconda che utilizzino un colore piuttosto che un altro per i pulsanti  di acquisto dei loro ecommerce.

E per comprendere quali elementi grafici convertano meglio, utilizzano proprio quello che viene definito A/B testing.

In pratica, ad alcuni visitatori si mostra l’optin box con il pulsante rosso, ad altri quello con il pulsante blu. Il box che genererà maggiori iscritti sarà quello che dovrò adottare per l’utilizzo a lungo termine.

Questo è quello che si intende per A/B test: creare due differenti versioni di un elemento, come ad esempio un optin box o una landing page, mostrarle a due diversi gruppi di persone e vedere quale delle due versioni ha ottenuto i migliori risultati.

Ma come si può fare A/B testing? Con OptinMonster, ovviamente!

OptinMonster permette di fare l’A/B test su praticamente su ogni cosa: colori, immagini, pulsanti, scritte.

Il suo ruolo? Mostrare a gruppi diversi di visitatori versioni diverse di optin box e registrare i risultati ottenuti. A te basterà scegliere la versione che ha portato a risultati più soddisfacenti.

Questo è un esempio di A/B test che ho fatto diverso tempo fa.

aumentare le iscrizioni alla newsletter con lo spillo test

Optinmonster si preoccupa quindi di mostrare le due diverse modalità grafiche in maniera casuale ai visitatori, registrandone i risultati.

Dopo un mese di testing ne è emerso che, su 10.000 visitatori:

  • la versione chiara ha generato 62 iscritti
  • la versione scura ha generato 98 iscritti

Alcuni lettori non hanno le capacità per valutare questi dati, quindi voglio mettere in chiaro una cosa prima che si creino polemiche nei commenti.

Questi valori possono sembrare piuttosto bassi e, probabilmente, 98 iscritti ogni 100.000 visitatori potrebbero apparirti pochissimi.

Beh ti invito a considerare una cosa:

  • molti dei visitatori conteggiati erano già iscritti alla newsletter
  • molti altri visitatori, invece che iscriversi tramite questo optibox, lo hanno fatto attraverso altri optin box del sito.

È quindi importante non fermarsi soltanto al numero o alla percentuale in sé stessa ma imparare a leggere tutti i risultati che i report possono restituirci.

In questo caso, sebbene l’entità numerica sia piccola, l’impatto di queste statistiche è invece fondamentale.

Esistono altre infinite strategie per incrementare l’optin rate del proprio sito web. Quello che faccio nei miei post è riportare solamente i risultati del mio operato e i case-study di altri blogger che conosco.

Credo che questo articolo sia uno dei più significativi che io abbia mai scritto e spero di essere riuscito a trasmetterti informazioni importanti, almeno quanto lo sono state per me.

Conclusioni

Come abbiamo visto, creare una newsletter è il primo passo per riuscire a guadagnare con un blog, a creare un rapporto profondo e duraturo con i propri lettori e a creare un traffico che possediamo, che è solo nostro e non dei social o di Google.

Tu hai già implementato la tua strategia di email marketing nel tuo blog? Se conosci altre strategie, scrivimelo qua sotto nei commenti.

Un abbraccio,

Dario.

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